Il design: il connubio tra bellezza e funzionalità
Parliamo tanto di design ma spesso non siamo in grado di definire cosa sia davvero. Dalle sedie su cui sediamo alle pagine web che visitiamo, il design gioca un ruolo fondamentale nella nostra vita di tutti i giorni perché determina la forma, la funzionalità e l’esperienza di ogni oggetto con cui entriamo in contatto.
Anche se non sappiamo dare una definizione univoca, c’è una verità che non possiamo negare: il design ci accompagna dagli albori della nostra civiltà. Basti pensare ai tempi antichi, quando gli esseri umani cominciavano a modellare i metalli per farne oggetti di uso quotidiano o quando si approcciavano all’architettura e usavano i materiali naturali per costruire case e luoghi di culto.
Dall’antichità ne abbiamo fatta di strada e anche la concezione del design ha subito diverse trasformazioni. Infatti, nel XX secolo, con lo sviluppo di nuove correnti artistiche, come il movimento modernista e il Bauhaus, si è diffusa l’idea che l’architettura dovesse essere non solo bella, ma anche utile e accessibile a tutti.
Come possiamo definire oggi il design? Una disciplina strutturata che opera per la trasformazione del mondo abitato dall’uomo, modificando l’ambiente naturale e le infrastrutture sociali? Una definizione nella quale ci ritroviamo molto, di Herbert Simon, è: “il design serve a rendere il mondo migliore, a migliorarne le condizioni di abitabilità, a dare confort e bellezza alla vita quotidiana”.
Vediamo qualche esempio pratico di oggetto di design che è rimasto nella storia…
La lampada ad arco disegnata da Achille e Pier Giacomo Castiglioni per Flos nel 1962. Si tratta di una soluzione luminosa sospesa, elegante e ricercata, che risponde alla necessità di proiettare la luce dall’alto senza grossi vincoli strutturali.
Lo spremiagrumi disegnato da Philippe Starck nel 1988 e prodotto da Alessi nel 1990. La sua principale caratteristica, rispetto a uno spremiagrumi tradizionale, sta nell’assenza di un contenitore per raccogliere il liquido, che è sostituito direttamente dal bicchiere. Il che rende l’oggetto un pezzo bellissimo e funzionale.
Il frigo anni ‘50 disegnato da Matteo Bazzicalupo e Raffaella Mangiarotti (studio Deepdesign) per la Smeg. Un elettrodomestico unico, caratterizzate da linee sinuose e da dettagli cromati, che è diventato iconico per i colori pastelli con cui veniva rivestito. Un oggetto moderno e allo stesso tempo vintage, che sa trasformare la cucina in un luogo unico.
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